Swanilda    Nicoletta Manni
Franz   Timofej Andrijashenko
Coppélius   Christian Fagetti
Quattro Amici di Franz     Domenico Di Cristo
Federico Fresi    Mattia Semperboni
Saïd Ramos Ponce
Sei Amiche di Swanilda    Gaia Andreanò
Camilla CerulliAgnese Di Clemente
Marta Gerani  Giordana GranataAsia Matteazzi
Variazioni Allegoriche  Linda GiubelliNavrin Turnbull
Maria Celeste Losa   Rinaldo Venuti

.Il Corpo di ballo del Teatro alla Scala

CoreografiaAlexei Ratmansky
MusicaLéo Delibes
Scene E CostumiJérôme Kaplan
LuciMarco Filibeck
DirettorePaul Connelly
DrammaturgiaGuillaume Gallienne

Questo superbo e delicato balletto fu rappresentato alla fine del Secondo Impero prima dello scoppio della guerra contro i prussiani. Nel 1870 all’Opéra di Parigi,  Léo Delibes ebbe un grande trionfo con la sua  Coppélia, capolavoro del repertorio e ancora oggi molto rappresentato. La prima interprete fu M.lle Giuseppina Bozzacchi che riscosse molto successo. Ma presto arrivò la guerra, i teatri chiusero e Parigi subì l’assedio della Prussia: la povera ballerina morì di stenti e vaiolo poco tempo dopo a 17 anni, una storia davvero crudele. Negli anni successivi Delibes riscosse nuovo successo con Sylvia eseguito alla Scala due volte nelle recenti stagioni. Delibes compose anche opere liriche, Le boeuf Apis (1865), La cour du roi Pétaud (1869),Le roi l’a dit (1873), Jean de Nivelle (1880), Lakmé (1883) la sua più famosa e Kassya (1893) opera incompiuta terminata da Massenet. Vi sono varie versioni coreografiche di Coppelia che alla Scala è già stato eseguito fin dalla fine dell’800. Eravamo presenti nel 2009 l’ultima produzione presso il Piermarini, ma oggi possiamo assistere alla nuova coreografia a firma di Alexei Ratmansky che ha ballato in questo balletto da giovane ma mai nel ruolo di Franz. Lo conoscemmo quando all’Arcimboldi portò il suo Limpido ruscello (1936) balletto proibito in epoca sovietica. Sul bel programma di sala vi è una intervista a Alexei Ratmansky e un approfondimento con la sua biografia. Il coreografo ama questo balletto ambientato in Ucraina, e definisce la musica ritmica e melodica al tempo stesso e ciò facilita il suo lavoro. Ama la figura di Swanilda, che non muore, che non è vittima ma ha tanto carattere. Bravo anche a rendere connesso alla storia di Divertissment del terzo atto, facendo interagire i due amanti con la danza delle ore e gli altri solisti avulsi dalla storia. La vicenda allucinata e orrorifica raccontata da E.T.A. Hoffmann viene edulcorata nella trama del libretto, più snella e lineare. Più aderente è la versione musicata da Offenbach nei Racconti di Hoffmann. Il balletto presenta un nuovo  allestimento firmato da Jérôme Kaplan, che realizza dei costumi superbi pieni di colore e varietà. La scena ci mostra una corte rurale con edifici ucraini sullo sfondo nel I e III atto mentre nel secondo entriamo nell’atelier di Coppelius pieno di bizzarre creature. Una gioia per gli occhi, infatti abbiamo visto questa produzione tre volte. Recensiamo l’ultima nostra replica vista martedì 9 gennaio.

Swanilda, l’etolie Nicoletta Manni, si presenta in scena con un valzer lento, la melodia più famosa dell’opera utilizzata in molte pubblicità televisive. E’ seccata dal fatto che l’automa che sta leggendo non le faccia nessun cenno: lei crede che l’automa sia una bella ragazza. Franz, Timofej Andrijashenko, compagno della Manni nella vita reale, si comporta ugualmente con l’automa. Bella la Marzurka che coinvolge tutto il villaggio. Il tema slavo variato denuncia l’abilità di Delibes nell’orchestrazione tanto ammirata da Ciakovskij che lo preferiva a Brahms. Bella addormentata e Schiaccianoci sfruttano in più punti la conoscenza dei balletti di Delibes. Il secondo atto è pura pantomima e solo Swanilda che si sostituisce alla bambola ha tanto da ballare con lo spiritoso Bolero e la Giga qui trasformata in danza scozzese. Bravissima la Manni che si introduce con le amiche Gaia Andreanò, Camilla Cerulli, Agnese Di Clemente, Marta Gerani, Giordana Granata, Asia Matteazzi all’interno del laboratorio. Coppélius è Christian Fagetti, che non è impegnato nel puro ballo ma è un ottimo attore in questa produzione, specie nel secondo atto. Quattro Amici di Franz   Domenico Di Cristo, Federico Fresi, Mattia Semperboni e Saïd Ramos Ponce animano sia il primo che il terzo atto. Elegante la danza delle ore con un tutù ricamato con un quadrante d’orologio.

Nel terzo atto abbiamo le  variazioni allegoriche di Linda Giubelli, Navrin Turnbull, Maria Celeste Losa, Rinaldo Venuti che animano la festa nuziale. Segue il passo a due con un assolo per Swanilda con soffusi archi, pezzo ispiratori del Passo della rosa nella Bella Addormentata di Caikovskij. Un passo a due che si sviluppa con naturalezza e si conclude l’opera con un galop pieno di energia. Pubblico in delirio per questo balletto cosi melodico, misurato e affascinante. L’orchestra della Scala molto precisa a cesellare i ricami dei fiati, il ritmi pizzicati degli archi e le code a base di ottoni. Una bellissima apertura di stagione.

Fabio Tranchida