Il barbiere di Siviglia, Almaviva, ossia l’inutile precauzione

Melodramma buffo in due atti di Cesare Sterbini
Musica di Gioachino Rossini

Prima rappresentazione: Teatro Argentina, Roma 20 febbraio 1816

Il Conte Almaviva / LindoroAntonio Spataro
BartoloDario Giorgelè
RosinaElena de Simone
FigaroMarzio Giossi
BasilioLuca Gallo
BertaAdriana Manzoni
Fiorello / Un UfficialeGiancarlo Bergamo
  
Concertatore al pianoforteDamiano Maria Carissoni
RegiaValerio Lopane

            Ringraziamo ancora una volta il Circolo Musicale Mayr-Donizetti per aver fornito un’occasione al grande pubblico di avvicinarsi al mondo dell’opera lirica: le rappresentazioni a cui abbiamo assistito – solamente Il barbiere di Siviglia e Le convenienze e inconvenienze teatrali, purtroppo – sono state ben eseguite sia registicamente che musicalmente e sono state in grado di far comprendere e, a giudicare dalle reazioni del pubblico, di far divertire.

Per la regia ringraziamo ancora Valerio Lopane che ha coordinato con semplicità e gusto gli impeccabili costumi e i giusti oggetti di scena di Calauce.

Anche in questo caso l’intera esecuzione al piano è stata affidata a Damiano Maria Carissoni, un Atlante che ha sempre mantenuto lucidità e precisione e che soprattutto ha per tutta la serata avuto la cura di accomodare i giovani cantanti nei passaggi più impervi.

Un peccato che non abbia eseguito l’ouverture: la fama e la bellezza del brano e l’agilità del maestro avrebbero sicuramente regalato un momento incantevole a un pubblico che aveva apprezzato la sinfonia praticamente sconosciuta de Le convenienze e che torna a gradire le sospensioni melodiche dell’azione nella scena del Temporale.

            Splendida figura la fanno i ragazzi dell’Accademia E. Sagattini di San Donà di Piave e i Lavoratori lirici Sandonatesi affiancati dallo spendido Marzio Giossi, un Figaro efficacissimo, divertente e capace di trasmettere sicurezza agli altri interpreti.

Inutile dilungarsi sul pezzo in cui ha dato miglior prova di sé: deflagra fra i presenti con “Largo al factotum” per poi lanciarsi nei rapidi sillabati dei duetti col Conte e con Rosina e fare da colonna portante in tutti i pezzi susseguenti (soprattutto nel terzetto “Ah! Qual colpo inaspettato”).

I due innamorati, il Conte d’Almaviva e Rosina, hanno di poco meno affascinato il pubblico rispetto ai bassi ma solo perché entrambi sembravano indossare panni non loro:Antonino Spataro possiede un bellissimo timbro tenorile dimostrato nei passaggi più morbidi e meno agili da languido e primo amoroso – probabilmente un perfetto Paolino per Il matrimonio segreto – mentre Elena de Simone è un poderoso contralto scuro che scende tanto elegantemente nel registro grave da farcela immaginare in arie di tempesta e lunghe scene patetiche di importanti opere serie.

Valevoli i due perfidi bassi buffi, il don Basilio di Luca Gallo e soprattutto il don Bartolo di Dario Giorgelé: entrambi eseguono perfettamente le non facili arie affidate ai loro personaggi e partecipano adeguatamente ai pezzi d’insieme. In particolar modo Dario Giorgelé interpreta il buffo tutore impreziosendo la recitazione di falsetti e di slanci vocali da grande attore.

Un applauso va anche ad Adriana Manzoni, giovane soprano che veste i panni di Berta, la cameriera di casa che purtroppo ha una parte troppo piccola; viene tuttavia dimostrata un’interessante agilità nel registro acuto in “Il vecchiotto cerca moglie”.
Un Barbiere di onesta esecuzione e tanto divertimento.

Matteo Poccioni