Gioachino Rossini
Messa di Gloria
Marina Monzò (soprano)
Chiara Tirotta (mezzo-soprano)
Dmitry Korchak (tenore I)
Matteo Roma (tenore II)
Giorgi Manoshvili (basso)
Coro e Orchestra della Fondazione Arena di Verona
Ulisse Trabacchin, Maestro del Coro
Francesco Ommasini, direttore
Verona, Teatro Filarmonico, 8 aprile 2023
La Messa di Gloria scritta da Gioachino Rossini è con lo Stabat Mater e la Petite Messe Solennelle (di cui esistono due versioni d’autore, con organico “da camera” e con organico sinfonico) una delle grandi composizioni sacre del compositore marchigiano. Agli anni giovanili, appartengono altre composizioni di ispirazione religiosa che hanno come base l’ordinario o parti della Messa, come per esempio le Messe di “Rimini” o “di Milano”, quest’ultima recentemente edita in edizione critica grazie a Ferdinando Sulla.
Questa Messa è molto importante dal punto di vista musicale perché è stata composta durante la piena carriera operistica del compositore, a differenza dello Stabat Mater e della Petite Messe Solennelle, scritte durante gli anni del ritiro del grande pesarese dalla scena artistica. La Messa di Gloria, è stata scritta per il pubblico napoletano, e per alcune delle grandi voci di cui Rossini poteva disporre durante la sua straordinaria e sperimentale stagione creativa al San Carlo di Napoli, nel periodo 1815 – 1822.
La Messa di Gloria fu commissionata dall’Arciconfraternita di San Luigi che aveva sede nella chiesa di San Ferdinando a Napoli, a due passi dal Teatro san Carlo e dal Palazzo Reale, dove fu eseguita il 24 marzo 1820 nella festività di Nostra Signora dei sette dolori.
Pur essendo indubbiamente un lavoro sacro pensato nello stile “operistico” di derivazione italiana, pure non mancano, negli incastri armonici, nel lussureggiante apparato strumentale e nella raffinata e inconfondibile patina vocale rossiniana, gli elementi di pregio sinfonico e anche i rimandi, soprattutto nel trattamento concertante dei soli (flauto, corno inglese e clarinetto nei rispettivi assoli del soprano, del tenore II e del basso) alle messe di Haydn e Mozart, compositori come noto, molto ammirati da Rossini.
E’ stato quindi un piacere poter ascoltare questo bellissimo lavoro nell’ambito della Stagione Sinfonica del Teatro Filarmonico di Verona. Iniziamo subito dal dire che la sfida è stata pienamente vinta dal direttore Francesco Ommasini, il quale ha saputo trarre dall’orchestra dell’Arena di Verona (in gran forma e molto ricettiva) un tessuto strumentale di grande bellezza e precisione, senza cadere nella meccanicità ma anzi, valorizzando con tempi per lo più spediti, ma ragionati, la scrittura e il virtuosismo rossiniani. Di grande livello l’apporto delle prime parti che come detto più sopra, hanno il loro spazio nei numeri solistici.
Molto partecipe il Coro istruito dal M° Ulisse Trabacchin, sia nei suoi interventi e sia in alternanza con i cantanti. I cantanti erano esperti rossiniani che provenivano dal palcoscenico del ROF e/o dall’Accademia rossiniana di Pesaro. Il soprano Marina Monzò, ha voce molto bella e fluida nell’emissione e nelle agilità. Il suo solo Laudamus teè stato eseguito con grande espressività. Il mezzo soprano Chiara Tirotta, pur non avendo un assolo vero e proprio, ha contribuito con il suo timbro brunito e caldo all’esecuzione, in particolare al suo duetto con il soprano Domine deus. Il tenore DmitryKorchak, non ha bisogno di presentazione: cantante raffinato e molto musicale (lo ricordiamo come toccante Rodrigo nell’Otello rossiniano allo scorso ROF) ha cesellato i suoi interventi con una trascinante esecuzione del Qui tolliscon l’intervento del coro.Il secondo tenore del cast Matteo Roma, possiede un notevole volume e una buona emissione ma ci è parso forse nervoso e emozionato nel suo solo Gratiasagimustibi, non emergendo appieno. Molto bene il basso Giorgi Manoshvili, in possesso della autorevolezza necessariaalla sua parte. Molto bravo nel suo solo con il primo clarinetto concertante, Quoniam, concluso da una personale e ben riuscita cadenza.
In definitiva una esecuzione di grande pregio e ben preparata ed eseguita!
Francesco Esposito