Poesia di Arturo Rossato

Musica di Frano Alfano

DENIA MAZZOLA GAVAZZENI, soprano

CORO CONSERVATORIO DI VICENZA «A.PEDROLLO»

ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA

MASSIMILIANO CARRARO, direttore

Produzione AB HARMONIAE ONLUS

(Edizioni Universal Edition, Wien – Rappresentante per l’Italia Casa Ricordi, Milano)

LUNEDI 31 GENNAIO 2022  MILANO CONSERVATORIO G.VERDI – Sala Verdi

Denia Mazzola Gavazzeni Madonna Imperia
Shohei Ushiroda Filippo
Giorgio Valerio Principe di Ragusa
Fulvio Ottelli Principe di Coira
Zhu Junkun Conte dell’ambasceria di Francia
Duan Linxiu Fante – Vescovo di Bordò
Syuzanna Hakobyan Balda
Shen Minjing-Hanna Kim Fiorella
Coro Conservatorio di Musica di Vicenza “A.Pedrollo” Diretto da Laura Martelletto
Orchestra Filarmonica Italiana
Si ringrazia Paolo Petronio

Serate musicali ogni anno propone una opera lirica nella sua stagione. Nel 2017 Denia Mazzola propose su queste scene una interessante Falena di Smareglia poi diventata disco. L’incontro del soprano, legata per molti anni al direttore Gavazzeni, con la musica di Alfano risale al 2001, quando Radio France le propose il ruolo di  Katiusha in Resurrezione. Eduardo Fuembena, storico spagnolo, successivamente le propose l’atto unico di “Madonna Imperia” dalla impervia e spezzettata  scrittura vocale. Il lungo duetto d’amore ha convinto Denia Mazzola Gavazzeni a riesumare questo titolo. Il Maestro Hans Fazzari presidente e anima di Serate Musicali è stato entusiasta di presentare questa sconosciuta opera del ‘900 nell’ambito della stagione 2021-2022. Paolo Petronio, mecenate della associazione Ab Harmoniae Onlus ha contribuito in maniera generosa per rendere possibile l’evento sia qui a Milano che nella recita bergamasca. Andrea Bongiovanni, della famosa discografica bolognese, ha registrato la serata così da produrre un CD che va a sondare l’attività d’operista di Franco Alfano spesso conosciuto solo come “ultimatore” della Turandot e non come compositore indipendente. In questi anni Cyrano di Bergerac, La leggenda di Sakuntala, Risurrezione, sono state eseguite in più teatri. Arturo Rossato (1882-1942), autore di articoli, poesie e pièces teatrali (anche in dialetto veneto), e di numerosi libretti per Zandonai (fra cui Giulietta e Romeo, I cavalieri di Ekebù). Arturo Rossato è un grandissimo librettista sempre alla ricerca del “motto” preciso ed elegante e non privo dei preziosismi dannunziani.

E’ autore di una trentina di titoli tra cui Madonna Imperia, tratto da uno dei Contes drôlatiques di Honoré de Balzac, racconto beffardo nei confronti del clero corrotto, ambientato  negli anni del Concilio di Costanza (1414-18). Il periodo storico è quello della Francesca da Rimini, di Isabeau, Parisina, Gianni Schicchi, ma soprattutto a Zanetto di Mascagni che ha come protagonista una cortigiana fiorentina che vive una fragile storia d’amore con un ragazzino. Anche Imperia, bella dama di alto bordo, protetta dal cancelliere di Ragusa, con la sua vita di piaceri in mezzo a prelati e nobili, incanta un giovane chierico, Filippo, che le dichiara il suo amore e viene indotto a intonarle una canzone come un trovatore.  Questo amore scatena la gelosia del Conte di Ragusa, baritono, che costringe Filippo ad andarsene offrendo a lui  un’abbazia, ma la passione fra Imperia e Filippo ha la meglio, e l’atto si conclude con il loro incontro erotico. Madonna Imperia, rappresentata a Torino il 5 maggio 1927, ed accolta con successo.
Orchestra di Alfano è molto ampia comprendendo pianoforte, arpa, xilofono, campane e tam-tam. Qui in Conservatorio l’orchestra è stata uno dei punti di forza della serata per lo smagliante suono e precisione nell’esecuzione. Il coro composto da giovanissimi, a parte il coro in latino iniziali, ha pochi interventi: i giovani sono stati all’altezza del compito preparati da Laura Martelletto.


Denia Mazzola vestita in oro rispetto a tutti gli altri in nero, risalta anche come attrice perché agisce, interpreta, si muove seguendo l’azione anche se siamo in una esecuzione in forma di concerto. Emerge il suo canto in un primo corto arioso “Grulle” Egli è tempo di ciance?” a cui risponde il tenore Filippo “Allor, Madonna”. Avviene poi il pagamento delle 7 monete. Brillante sempre l’orchestra che sempre figurare le didascalie del dramma. Una ampia e rutilante marcia permette l’ingresso degli altri ospiti tra cui il Conte di Ragusa baritono rivale di Filippo. Filippo si improvvisa “troviero” e affascina tutti col suo canto. Shohei Ushiroda ha studiato molto la parte e la canta con precisione. Il volume è modesto e spesso l’orchestra lo copre anche perché la massa orchestrale non sta nel golfo mistico. Il pianoforte imita l’accompagnamento per questo trovatore. Vi è poi il duetto tra Filippo e Ragusa, il corretto Giorgio Valerio, spesso presente nelle produzioni con a capo la Mazzola Gavazzeni. Ma l’amore vince e segue l’ampio duetto d’amore. Qui il soprano spesso nel registro più acuto sforza la voce impedendo una precisa intonazione. Le note vengono trascinate nei momenti più difficoltosi, molto meglio il registro medio e grave più messo a fuoco. Questo duetto è molto appassionato e sicuramente il brano apice dell’opera che dura poco più di 60 minuti. Una ottima iniziativa di Serate Musicali a cui ha assistito poco pubblico mentre sarebbe stata una iniziativa da pubblicizzare maggiormente.

Fabio Tranchida