Johannes Brahms Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83
Felix Mendelssohn Sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 “Italiana”
IN OCCASIONE DELLA FESTA DELL’EUROPA, IL 9 MAGGIO L’ORCHESTRA VERDI ESEGUIRA’ L’INNO EUROPEO
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Filippo Gorini
Direttore Claus Peter Flor
Claus Peter Flor unisce in dialogo, in un confronto preciso due sguardi e due sensibilità distinte dell’ ‘800 tedesco mostrando similitudini ma soprattutto interessanti differenze e contrasti. Nel 1833 anno in cui Felix Mendelssohn eseguiva per la prima volta a Londra la sua celebre Sinfonia n. 4 Italiana, rassicurante capolavoro del Romanticismo sinfonico, ad Amburgo nasceva Johannes Brahms, genio che proprio da quel Romanticismo avrebbe disegnato la sua parabola musicale fino alle soglie del Novecento.
LaVerdi ha un programma molto interessante poiché nel giro di 2 settimane ci ha proposto il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 e oggi il numero 2 così da poter apprezzare l’evoluzione dello stile di Brahms. Anche in questo secondo capolavoro il pianista sfrutta un andamento accordale, dove la melodia sembra ingabbiata in un disegno più complesso e articolato. La presenza fin dalla prime battute del corno solista ci dà il senso della temperie romantica sottesa al brano musicale. Peter Flor posiziona gli archi in maniera eccentrica dando rilievo a violoncelli e contrabbassi che aprono e contraddistinguono il terzo movimento. Ma logicamente il vero protagonista è il pianista Filippo Gorini, giovane promessa ventitreenne che supera senza tema le mille difficoltà presenti. Abile non solo nelle volate, negli arpeggi e negli insidiosi intrecci di mano ma anche di “sottrarre” il suono nei momenti più rarefatti e sognati. Sia nel primo che nell’Andante possiamo trovare di questi momenti idilliaci tanto cari a Brahms. Bravissimo Gorini vincitore di vari premi in Germania e molto attivo a Bonn nella coda virtuosistica del secondo movimento. Il 4 movimento arriva alle vette del primo concerto di Brahms grazie alla successione di temi popolari, tutti ripensati, senza soluzione di continuità.
Felix Mendelssohn compone la Sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 “Italiana” proprio durante un viaggio “turistico” in Italia. Il legame con questa terra è evidente nel 4° movimento il Saltarello danza tipica del Sud del Belpaese. L’Andante con moto del secondo movimento, da alcuni riferito canto di una processione napoletana, sembra invece riferirsi ad un canto boemo. Poco importa poiché la musica ha una vitalità incredibile soprattutto nel primo movimento dove i due temi non lasciano spazio neanche per un respiro.
Peter Flor inizia a dirigere durante l’applauso di ingresso e non lascia neanche un secondo tra un movimento e l’altro. Nella sua giusta logica, la vitalità della Sinfonia va espressa con particolare fuoco accelerando addirittura i tempi che diventano vivissimi. La musica è divina, opposta ai dettami di Brahms appena sentiti: la gli accordi corruschi qui una melodia dietro all’altra che affascina l’ascoltatore con un flusso continuo.
Fra pochi giorni verrà presentata la stagione 2019/20 de laVerdi e ve ne daremo presto notizia sicuri di importanti novità nel cartellone.
Fabio Tranchida