SERATA INAUGURALE  |  28 settembre  |  21.00

FESTIVAL DELLE ARIE FAMOSE
Andrea Scarduelli  |  Stefano Giannini  |  Go Eun Lee  |  Sehoon Moon  |  Monica Zhang

 

La serata di inaugurazione del Teatro Antonio Belloni non poteva essere più internazionale. Il sovrintendente del Teatro Nacional de Guatemala Miguel Ángel Asturias, Roxana Avila insieme al console del Messico, Marisela Morales Ibaňez, al console del Nicaragua, Lorenzo F. Alderisio, al console del Guatemala Sergio Morales Sosa e ai consoli di Bolivia e Perù hanno presenziato a questa serata di gala. L’America latina e l’area caraibica hanno un forte legame con l’Italia. Per tutto ‘800 e ‘900 parlare di opera in questi paesi voleva dire parlare di opere e cantanti italiani.
Il teatro d’opera più piccolo al mondo è quindi onorato della presenza di tali autorità e ha colto l’occasione di realizzare un Pacto de Amistad tra il Teatro Belloni e il Teatro Miguel Angel Asturias del Guatemala, un patto suggellato dallo scambio di una targa dalla superba cornice in legno dorato scolpita con abilità nell’azienda dei Belloni. Interessante la spiegazione da parte di Andrea Scarduelli del significato recondito della bandiera del Guatemala dalle due fasce azzurre da interpretare come i due oceani atlantico e pacifico. Il Quetzal uccello mitico già della cultura maya è simbolo di pace e compare al centro della bandiera del Guatemala. Anche il sindaco di Barlassina Pier Mario Galli è voluto essere presente a questa inaugurazione della stagione 2018/2019.

Le autorità e tutto il pubblico hanno goduto di una serata musicale dove arie e duetti famosi si sono alternati a momenti pianistici. Proprio Monica Zhang ha “aperto le danze” con una Rapsodia Ungherese davvero trascinante: abilità tecnica, virtuosismo e sicurezza nel tocco sono le caratteristiche di questa giovanissima pianista già avviata carriera internazionale. Nell’ultimo movimento “Vivacissimo giocoso assai” ecco la pianista  divertirsi col piano con brillanti glissando eseguiti con un unico dito velocissimo sulla tastiera. Anche il secondo brano da lei eseguito L’allodola di Glinka, poneva problemi tecnici brillantemente risolti: si tratta di un brano per canto e piano qui eseguito per piano solo in una trascrizione d’epoca.

Ottimo il successo riservato a Sehoon Monn che ha interpretato Nemorino, il Principe nella Rusalka e il Rodolfo de La bohème. La voce è dotata di piacevole squillo, di facilità all’ascesa nel registro acuto. Nella celeberrima “Una furtiva lagrima” notevole la capacità di dare chiaroscuro alle lunghe frasi venate di rimpianto e malinconia. Difficile anche la parte del Principe in Rusalka “Visione incantevole e radiosa” dove l’intensità di una parte tardo romantica è stata ben espressa dalla voce piena e potente di Moon che non ha mostrato alcuna incertezza.

Go Eun Lee è un notevole soprano di coloratura e ci è parso che alcuni brani le fossero più adatti di altri. La perfezione è stata raggiunta dall’interpretazione della bambola meccanica Olympia da Les contes d’Hoffmann di Offenbach. “Les osieaux dans la charmille” è il non plus ultra della coloratura e Go Eun Lee affronta la parte con un verve eccezionale con scale semitonate, picchiettati e sovracuti.  Il doppio momento delle “ricarica” della bambola è stato sicuramente l’episodio più comico della serata.
Meno convincente nella parte più lirica de La sonnambula di Bellini: l’aria “Ah! Non credea mirarti” necessitava un maggior legato e una pathos più sentito. Go Eun Lee si riscatta nella saltellante cabaletta “Ah! Non giunge uman pensiero” con variazioni funamboliche nella ripresa che hanno portato a fragorosi applausi.

Donizetti scrisse 3 arie differenti per Adina poiché ci teneva molto alla tenuta drammatica del finale de L’elisir d’amore. Spiace che in tutti i teatri del mondo venga sempre eseguita la prima versione e in soli rari casi si siano ascoltate le altre due arie alternative, sicuramente meritorie di attenzione poiché migliorano non poco il concludersi della vicenda musicalmente e drammaturgicamente. Go Eun Lee non ha problema a sciorinare le numerose terzine della cabaletta finale anche se si è optato per una sola esposizione della cabaletta creando una cesura troppo netta.
Puntale come sempre il grande pianista Stefano Giannini che asseconda le due voci della serata. Una bella occasione per lui per esibirsi è il Preludio da Rusalka dove Giannini riesce a dipingere con suoni corruschi e tenebrosi l’inizio dell’opera.
Gli ospiti internazionali avranno sicuramente apprezzato questo programma che offriva il meglio della tradizione lirica italiana e europea. Estrema cura nel programma di sala rigorosamente bilingue e in edizione limitata e numerata, ricco di informazioni su ogni brano frutto della ricerca di Andrea Scarduelli.

La stagione fino a dicembre 2018 è online e potete trovare tutti gli appuntamenti a questo indirizzo http://www.teatrobelloni.it: lirica e pianoforte sono i due pilastri di questa programmazione.

Fabio Tranchida

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