Commedia pastorale di Giovanni Cesare Netti
Filli, soprano:Federica Pagliuca
Rosetta,soprano:Leslie Visco
Barillo, mezzosoprano:Daniela Salvo
Tirsi, tenore:Rosario Totaro
Cappella Napolitana – direttore Antonio Florio
Alessandro Ciccolini e Marco Piantoni, violini
Rosario di meglio, viola
Alberto Guerrero, violoncello
Roberto Bevilacqua, contrabbasso
Patrizia Varone, cembalo
Franco Pavan, tiorba
Pierluigi Ciapparelli, arciliuto
Il 30 settembre al teatro Rossini di Lugo, nell’ambito del festival barocco “Puntimiro”, è stata eseguita in forma di concerto l’opera Filli di Giovanni Cesare Netti una commedia pastorale seicentesca. Di Netti non si conosce molto, nacque a Putignano in Puglia nel 1649, e si trasferì a Napoli allievo della Pietà dei Turchini: fu poi organista della cappella del tesoro di San Gennaro nel 1680. L’opera in questione risale al 1681, allorquando fu rappresentata a Napoli nel teatro di casa Cappello. Antonio Florio ne fa una interessantissima trascrizione e revisione. L’opera è poco conosciuta, sebbene ne esista on-line un’edizione. Netti non aderì alla riforma di Scarlatti e pertanto sono assenti nell’opera recitativi accompagnati, poche sono le arie con il da capo e mancano i concertati alla fine di ogni atto. Il finale presenta una forma corale non concertata.
La trama è molto semplice e si inserisce nel gusto dell’epoca: due coppie di innamorati credono di essere fratello e sorella, il sospetto incesto crea grandi sofferenze, ma l’agnizione finale risolve felicemente la situazione: gli innamorati non sono fratelli fra di loro, ma ognuno è fratello degli altri due. Dopo tanto dolore l’amore può liberamente trionfare. La conclusione morale è “In amar l’esser costante giova”.
Interpreti sono Federica Pagliuca (Filli), soprano, voce chiara ed espressiva, Leslie Visco (Rosetta), soprano, dalla forte presenza scenica ed interpretativa e potenza vocale soprattutto nei toni alti. Daniela Salvo (Barillo) ricopre un ruolo “en travesti”, mezzosoprano dalla voce intensa e calda, ricorda le voci per le quali l’opera è stata composta, quella dei castrati, probabilmente all’epoca del Netti unici interpreti. Unico ruolo maschile quello del tenore Rosario Totaro (Tirsi), tenore leggero di lunga esperienza. Interpreti e musicisti hanno offerto uno spettacolo di grande competenza, raffinatezza ed eleganza.
Riteniamo coraggiosa la scelta del festival nel portare in scena lavori di grande rarità, meritevoli di essere conosciuti ed eseguiti nel nostro tempo. Purtroppo la presenza del pubblico è molto ridotta, e per un ascolto e una partecipazione di tale livello sarebbe necessaria e auspicabile una preparazione musicale e storica adeguata, soprattutto per i giovani, da inserire nei programmi scolastici. Il pubblico presente ha applaudito a lungo, godendo di uno spettacolo raro e gradevolissimo. Ci auguriamo una risposta migliore e un pubblico sempre più attento a queste meritevoli proposte.
Giuseppina Giacomazzi
Per seguire i prossimi eventi del Festival potete consultare http://www.purtimiro.it