La famiglia Belloni ha offerto hai suoi ospiti più selezionati in occasione del Salone del mobile un concerto di gala con una selezione delle più belle arie del repertorio ottocentesco in particolar modo italiano.
La famiglia Belloni sta con incisività segnando il territorio di Barlassina innanzitutto coinvolgendo giovanissimi (pensiamo al coro di fanciulli esibitosi a Natale) e anziani con prove aperte proprio per loro. Anche oggi tra gli spettatori numerosi erano i ragazzi e le ragazze che porteranno a casa un’esperienza importante. E non è solo Barlassina ad essere coinvolta ma tutta la Brianza, la provincia di Milano e ospiti stranieri in particolar modo nella giornata di oggi, in cui Milano è al centro del mondo con il Salone e il FuoriSalone.
Una realtà vivissima con un programma che è una stagione lirica completa, infatti in ogni concerto si analizzano delle tematiche ben precise come “Il tenore romantico” o “Manon” nei recenti passati concerti o la vita di Maria Callas commentata tra un’aria e l’altra dal competente Andrea Scarduelli, che da direttore artistico ci fornisce una stagione ad ampio raggio con mille temi così da appassionare ogni categoria di melomane.
Cura particolare è riservata ai programmi di sala che forniscono una miniera di informazioni e permettono una volta a casa di ricordare i vari brani eseguiti. Ricerca di immagini e note sono di rara precisione come l’impostazione grafica.
Le stelle odierne sono state il soprano Uran Urtnasan Cozzoli, il soprano Elisa Maffi e il tenore Livio Scarpellini tutti ospiti assidui del teatro Belloni.
Elisa Maffi ha aperto le danze con una interessante Norina dal Don Pasquale: quest’opera deriva dal Ser Marcantonio di Pavesi-Anelli ma Donizetti, probabilmente anche librettista, compatta la vicenda in numeri di largo respiro proprio come la cavatina di Norina dotata di una doppia coda: era il tempo infatti delle cabalette infinite tipiche della Maria Padilla, Devereux e altre opere.
Elisa Maffi c’e parsa più convincente nell’intimità dell’aria di Leila da I pescatori di perle. Belli i filati, voce delicata. Drammatica al punto giusto nell’infervorata scena da La traviata, un “Amami Alfredo” di grande potenza che ha stregato tutto il pubblico.
Superlativo il soprano Uran Urtnasan Cozzoli che ha brillato in ogni aria: sfavillante la sua Semiramide con due puntature in acuto prima della cabaletta e prima della ripresa della stessa. La scrittura centrale affidata alla Colbran di fine carriera è stata invece risolta in acuto con variazioni diamantine.
Perfetta nell’Olympia di Offenbach, una bambola prodigiosa nella sua linea meccanica, con una seconda strofa trascendentale: ha ricordato molto le variazioni introdotte dalla grande Luciana Serra (che si esibirà nuovamente in un recital alla Scala il prossimo 2 maggio). Ben realizzato il momento in cui la carica a molla si interrompe e Scarduelli, con un giovane aiutante, si sono adoperati per ricaricarla ben due volte. Momento esilarante! Sicurissima la Cozzoli anche nell’aria della Regina della Notte dove i Fa sovracuti sono stati distillati con il giusto nitore e tutta la sua personalità è stata ben espressa.
Livio Scarpellini è un tenore contraltino perfetto per il ruolo di Almaviva, “Ecco ridente il cielo” è stata svolta con particolare cura, con una coloratura sgranata. Se il ruolo di Alfredo secondo me non entra nelle sue corde, rimane distinta la prova nell’immortale romanza “Una furtiva lagrima”, brano che si pensa già composto da Donizetti e introdotto all’ultimo nella partitura dell’Elisir d’amore. Livio Scarpellini ci ha omaggiato con un fuori programma, l’aria “Un’aura amorosa” dal Così fan tutte con fiati controllatissimi, e una ripresa in pianissimo che ha dato proprio un senso di sospensione.
Giovanni Belloni con molta dedizione si occupa del suo teatro in molti aspetti: sempre ben studiate le cangianti luci che danno variazione agli spettacoli. Marco Belloni si occupa della scena, oggi allestita con un fastosissimo letto, e in generale della regia. Entrambi hanno realizzato uno spettacolo curato nei minimi dettagli e hanno offerto un rinfresco ai numerosi ospiti italiani e stranieri.
Una esperienza completa, non un semplice concerto che proseguirà con i prossimi appuntamenti di aprile e maggio.
Fabio Tranchida